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Selettività Alimentare nei Bambini

Immagine del redattore: Riccardo D'AngeloRiccardo D'Angelo

Dott. Riccardo D’Angelo (dietista libero professionista, borsista presso la U.O. Pediatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana)


Si parla di “selettività alimentare” quando ci si riferisce a quell’insieme di situazioni caratterizzate in generale da una preferenza più o meno flessibile verso alcuni alimenti, con difficoltà ad assaggiare cibi nuovi di diversa consistenza, sapore, odore o colore. Questi comportamenti possono rientrare in un normale quadro evolutivo oppure inserirsi all’interno di una patologia specifica, a seconda della gravità.



bimba che guarda le verdure tipico della selettività alimentare


Colpisce soprattutto i bambini, spesso dai 2-3 anni di età fino alla pre-adolescenza, con maggior incidenza nei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico, ritardi dello sviluppo e condizioni simili.


I soggetti con selettività alimentare possono manifestare diverse caratteristiche comuni, anche se queste possono variare da individuo a individuo. Alcune delle caratteristiche tipiche dei pazienti con selettività alimentare includono: 

- Limitata varietà di cibi che la persona è disposta a mangiare. Questi alimenti preferiti sono spesso pochi in numero e possono essere scelti in base a consistenza, colore, odore o sapore;

- Rifiuto di assaggiare/mangiare nuovi cibi;

- Ansia o disagio intorno ai pasti;

- Ipersensibilità sensoriale (odori, sapori, eccetera);

- Rigidità nel comportamento alimentare: La scelta dei cibi preferiti può essere così rigida da rendere difficile adattarsi a situazioni sociali o a cambiamenti nella routine alimentare.


Tipicamente, gli alimenti più soggetti ad esclusione da parte di questi soggetti sono i vegetali (verdura, legumi, frutta), ma anche molte fonti proteiche (uova, formaggi, pesce, …).

L’esclusione di singoli o di gruppi di alimenti può portare allo sviluppo di deficit (anche gravi) di micronutrienti (vitamine, sali minerali come calcio, zinco, fosforo), mentre l’assunzione di macronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) non risulta particolarmente a rischio. Per questo ultimo motivo, infatti, le selettività non vengono spesso indagate e trattate perché le curve di crescita di peso e altezza non mostrano grandi variazioni.


I deficit sopra citati, però, espongono il soggetto a potenziali patologie associate a tali carenze (alterazioni dello sviluppo cognitivo, osseo, muscolare, eccetera), se non trattate.


Il trattamento delle selettività alimentari dovrebbe essere multidisciplinare, coordinando l’intervento a partire dal medico Pediatra, il dietista e lo psicologo, così da definire l’entità della condizione, le cause associate e l’eventuale percorso di cura.


Dott. Riccardo D'Angelo

2024


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